Non sarà conosciuta da molti, eppure esiste: il 15 Novembre 2018 in tutto il mondo è stata ricordata la giornata della Filosofia. Una ricorrenza che le prof.sse di filosofia dell’istituto, Valentina Roversi e Beatrice Vescovo, hanno trovato sin da subito interessante, a tal punto da organizzare un’attività aperta a tutti gli studenti della scuola, proponendo una giornata per filosofare, per farsi domande, per provare a dar voce al proprio pensiero.
L’attività è stata allestita per due giorni all’interno della scuola e ha coinvolto un numero davvero soddisfacente di alunni, che si sono messi in gioco partecipando attivamente. Le risposte raccolte contenevano riflessioni personali, interpretazioni sulle tematiche filosofiche proposte: dall’amore alla morale, dalla giustizia alla felicità, oltre che la relazione con gli altri e la dimensione del pensiero.
Tra le risposte raccolte, alcune sono sembrate davvero interessanti ed è per questo che le condividiamo, affinché queste risposte suscitino altre domande e promuovano nuove riflessioni. (Alcune delle risposte riportate sono state consegnate in forma anonima, per questo non presento alcuna firma nominativa)
Che cosa vuol dire essere felci?
“Essere felici significa godere delle piccole cose senza pensare a ieri né a domani.”
Che cos’è l’amore?
“To love is nothing. To be loved is something. To be loved by the person you love is everything.”
Si può non pensare a niente?
“Penso sia impossibile non pensare a niente perché l’uomo si distingue dagli animali per il pensiero, quindi penso che sarebbe anche una cosa immorale e uno spreco del dono che si è stato dato. Ludovico”
“Come si può non pensare? Anche non pensare è un pensiero ed il pensiero è ciò che ci rende uomini.”
“No, non si può smettere di pensare perché il nostro cervello è sempre in funzione. Il pensiero è una cosa che ci distingue, il pensare è una cosa essenziale.”
Che cos’è la morte?
“La morte è una delle fasi della vita che più spaventa l’uomo perché non si sa cosa accada dopo, però allo stesso tempo è ciò che dà valore alla vita stessa.”
Perché si ha paura?
“Perché si ha paura? Perché non si conosce.”
È possibile la giustizia?
“L’uomo nella sua natura sa discriminare ciò che è bene da ciò che è male, quindi può essere anche giusto…questo allo stato utopico. Nel momento in cui piega questa capacità di discernimento ad altre volontà, l’uomo non è più giusto, la giustizia quindi non è possibile. P.G.”
“Nel momento in cui accettiamo che ciò che è giusto/sbagliato non è qualcosa di soggettivo e che esiste – l’oggettivamente giusto/sbagliato – (e quindi una morale giusta/sbagliata) la risposta sarà si.”
L’esperienza è risultata significativa, ha suscitato l’interesse delle ragazze e dei ragazzi, provando ad aprire uno spazio ed un tempo in cui mettersi in discussione rispetto a temi che non sono solo filosofici, ma risultano essere vicini alla quotidianità degli studenti. Un modo per ripensare alla Filosofia, non solo come disciplina appresa sui banchi di scuola, ma come pratica di ricerca in continuo cammino; come “atteggiamento di chi non smette di fare domande e di porre in questioni tutte le risposte che sembrano definitive – U.Galimberti”
Valentina Roversi
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